Come il linguaggio verbale, nel corso dei secoli, il linguaggio del corpo è servito per comporre formule esoteriche, inni d’amore, leggi, testi sacri, sentenze, racconti e poemi epici, così il linguaggio del corpo ha dato vita ad operazioni magiche, a cerimonie religiose, a celebrazioni militari, a solennità politiche, alla pratica sportiva, a rappresentazioni mondane, al gioco ed a divertimenti proibiti. L’uomo primitivo che, attraverso il movimento, ha percosso la pietra sulla terra, ha scoperto, al contempo, la prima arma ed il primo messaggio. Attraverso il movimento l’uomo può imitare, e quindi farli propri, i ritmi sonori e visivi del mondo circostante. L’arte figurativa può fermare il movimento, sottraendolo alla spirale del tempo e rendendolo, con ciò, eterno. L’effetto “mosso” in fotografia tende a sospendere l’azione, consentendone, però, il suo sviluppo dinamico nel ricordo di chi osserva. Un effetto evocativo, quindi, che conduce l’osservatore o verso il proprio punto di fuga o verso un approdo di quiete.
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